I PARTIGIANI della nostra sezione

Partigiani della nostra sezione che ci accompagnano o ci hanno accompagnato negli ultimi anni

CESARE NURISSO
(1924)

Cesare Nurisso, nato a Gravere il 18 luglio 1924, Partigiano della Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta salito in montagna nel giugno del 1944.

Cesare Nurisso nel giorno del suo centesimo compleanno.

mario sanetto

(1926-2024)

Mario Sanetto, nato a Cesana Torinese il 27 agosto 1926, nome di battaglia Rudi, informatore e staffetta partigiana nelle schiere della Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta nell’estate 1944. Nel 2016 il Consiglio Regionale del Piemonte gli ha conferito una medaglia di riconoscimento dell'attività partigiana. Si è spento il 18 settembre 2024.

CESARE ALVAZZI DEL FRATE

(1926-2023)

Per anni componente e anima del Comitato direttivo della Sezione ANPI Chiomonte Alta Valle Susa “Maria Teresa Gorlier e Attilia Ronsil”, Cesare ne era divenuto Presidente onorario nel novembre 2021.
Di tradizione familiare antifascista, figlio dell’alto magistrato Alessio Alvazzi del Frate, Cesare era entrato nella Resistenza a soli 17 anni, unendosi alle schiere di Maggiorino Marcellin, il Comandante “Bluter”. Divenuto Comandante Distaccamento 41ª Divisione Val Chisone, Brigata Monte Assietta, Cesare fu uno dei protagonisti della più importante battaglia combattuta in Alta Valle Susa durante i mesi della Resistenza: la battaglia del Monte Triplex-Col Basset del 17 luglio 1944. La Battaglia del Triplex si concluse con la vittoria partigiana dopo una giornata di fuoco che vide numerosi caduti tra i tedeschi e quattro tra i Partigiani: i chiomontini Paolo Ragazzoni e Massimino Baccon e gli ulcensi Guido Dorato e Aldo Garambois.
Cesare era coetaneo di Paolo Gobetti e amico di sua madre, la grande Partigiana Ada Prospero Marchesini Gobetti con la quale teneva stretti collegamenti fin dal 1943.
Negli ultimi giorni di guerra, Cesare ricevette l’incarico di collegamento con le Forze Alleate per una missione nella Francia liberata dalla quale rientrò con armi e munizioni in tempo per l’ingresso trionfale in Exilles liberata, insieme ai comandanti alleati e da questi considerato un loro pari.
Cesare fu insignito della Croce di Guerra dal Comando Francese di Stanza a Susa nei giorni immediatamente successivi la Liberazione e di varie onorificenze fino alla medaglia d’oro da parte dei Maquisard d’Oisans al Colle del Lautaret nel corso delle annuali commemorazioni.
Infaticabile testimone, Cesare ha raccontato la sua esperienza e la Resistenza in Valle di Susa a generazioni di studenti non stancandosi mai di metterli in guardia dagli orrori della guerra. Le sue testimonianze sono raccolte in documentari, pubblicazioni e articoli e hanno ispirato gli spettacoli teatrali “Oltre L’eco” dell’Associazione ArTeMuDa (2007), le cui riprese video hanno dato vita all’omonimo film vincitore del XII Valsusa Filmfest – Sezione Memoria storica, e il più recente “Tempesta 1944-1945” di Marco Gobetti incentrato sulla figura del Partigiano Mario Costa, caduto il 2 agosto 1944 sul Monte Genevris, e sull’amicizia che legava quest’ultimo al Comandante “Cesarino”.
Su RaiPlay è disponibile la puntata del 30/08/2016 de "Il tempo e la storia" su Ada Gobetti , che contiene (dal minuto 19 circa) un'intervista a Cesare Alvazzi Del Frate e diversi filmati d'epoca utili per ricostruire l'entrata di Cesare nella Resistenza.

DELFO BACCON

(1928-2022)

Delfo Baccon, nato a Salbertrand il 28 settembre 1928 e deceduto a Sauze d’Oulx nel 2022. Nel 1944, insieme al coetaneo Enrico Casse, porta i rifornimenti alla baracca del “Ponte delle vacche” al gruppo di Partigiani Salbertrandesi aderenti alla Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta tra i quali milita anche suo fratello Francesco. Un altro fratello, Giovanni Giuseppe, cade in combattimento contro truppe naziste in località Rocce Peyron il 20 marzo 1945. Il 26 e 27 aprile 1945 partecipa agli scontri per la salvaguardia dei ponti e della stazione ferroviaria nel corso del ritiro delle truppe nazifasciste.

Delfo Baccon nel 1945 alla Liberazione

CARLO VARDA

(1925-2020)

Carlo Varda (a sinistra) con Cesare Alvazzi Del Frate

Carlo Varda (il secondo da sinistra) con i Partigiani chimontini alla Liberazione di Torino

Carlo Varda, il Partigiano “Charle”, combattente nella Brigata Monte Assietta della Divisione Autonoma Val Chisone al comando di Maggiorino Marcellin, il comandante Bluter. Originario di Chiomonte, abitava a Gravere con l’amata moglie Bruna. Con lui scompare l’ultimo di una generazione di chiomontini combattenti per la Libertà che, tra il settembre 1943 e il giugno 1944, salirono in montagna per opporsi al regime fascista e all’occupazione tedesca. Carlo, al quale i tedeschi avevano ucciso il padre sulla porta di casa, è stato uno dei protagonisti della Battaglia del Monte Triplex-Col Basset del 17 luglio 1944, quando il suo intervento alla mitraglia dalla cima del Monte Fraiteve contribuì alla sconfitta dei tedeschi, giunti in forze per conquistare le postazioni partigiane. Carlo non ha mai voluto mancare alla commemorazione dei caduti di quella battaglia, dove perse i compagni Massimino Baccon e Paolo Ragazzoni di Chiomonte e Guido Dorato e Aldo Garambois di Oulx. Il 17 luglio 2019, insieme a un altro protagonista di quella battaglia, l’amico Cesare Alvazzi del Frate, Carlo ha ricordato gli eventi di quel giorno lontano e ribadito quanto la memoria e la difesa della Libertà siano importanti e come, ancora oggi, sia necessaria una Resistenza attiva contro ogni fascismo.

aldo francou

(1925-2020)

Aldo fu il solo del gruppo di Partigiani, costituitosi a Bardonecchia nell’estate 1944, a salvarsi dalla retata del 2 ottobre 1944 quando, prima dell’alba, i tedeschi circondarono le case dei Partigiani e li arrestarono. Il gruppo si era organizzato intorno alla figura di Alberto Mallen nella cui casa, nel corso di una perquisizione disposta a seguito di una spiata, era stato trovato l’elenco degli aderenti alla formazione. I Partigiani furono condotti nella Caserma Tabor, insieme ad alcuni militari renitenti ai bandi di arruolamento della Repubblica Sociale e ad alcuni civili, circa una cinquantina di persone. Caricati su camion, i Partigiani furono trasportati al Carcere le Nuove di Torino poi, sui vagoni bestiame, internati nel campo di concentramento di Bolzano e da lì trasferiti nei lager in Germania ed Austria. Poiché il comandante Mallen fu tenuto separato dagli altri fin dal momento dell’arresto si pensò ad un tradimento dello stesso, cosa che ebbe ripercussioni nei confronti della figlia di questo all’indomani della Liberazione. In realtà il Mallen fu deportato nel campo di sterminio di Mauthausen dove morì, ma lo si seppe solo più tardi.
Aldo Francou raccontava che un gruppo di tedeschi di stanza a Bardonecchia era passato nei pressi del campo dove era intento con la famiglia a raccogliere patate. Il capitano si era avvicinato per osservare e lui, temendo un atteggiamento ostile, gli aveva regalato un sacco di patate per farlo allontanare il più presto possibile in quanto, essendo della classe 1925, non avrebbe dovuto trovarsi lì ma arruolato nelle file della RSI. Così, più tardi, quando i tedeschi circondarono la sua casa e lo scovarono, mettendolo spalle al muro sotto tiro dei fucili, fu salvato da quel capitano che lo riconobbe e disse: “No, non sparate! È l’amico dei kartoffeln”. Salvata la vita, Aldo aderì al reparto “Dusi” della IV Divisione GL Stellina, delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà, organizzato da Ada Gobetti sui monti di Beaulard con il nome di battaglia di “Luisello” e, nei giorni della Liberazione, fu impegnato nella difesa degli impianti idroelettrici contro le ritorsioni di fascisti e tedeschi in ritirata che minavano ponti, dighe e impianti.

ettore baccon

(1929-2019)

Ettore Baccon, nato a Salbertrand il 2 dicembre 1929 e deceduto a Susa il 6 novembre 2019, nome di battaglia Ramo. Giovanissimo, abitante in frazione Combe, si occupa di portare i rifornimenti al fratello Mario e ad alcuni Partigiani nascosti nei boschi sopra alla Frazione Eclause.
Nella primavera del 1945, Ettore con il fratello Mario e con Michele Bouvet di Eclause, tutti Partigiani nelle schiere della Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta, si appostano lungo la strada per Eclause e sparano ad una jeep militare repubblichina che stava salendo al Forte Fenil dove erano prigioniere diverse persone arrestate nei dintorni o fermate sul treno a Salbertrand in attesa di essere deportate verso il campo di smistamento di Bolzano. La jeep finisce fuori strada e i prigionieri vengono fatti fuggire.

Ettore Baccon nel 1945 alla Liberazione

francesco perron cabus

(1926-2019)

Francesco Perron Cabus, nato a Oulx il 30 aprile 1926 e deceduto a Oulx il 6 agosto 2019, dal giugno 1944 fino alla Liberazione è della Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta, con un breve periodo dall’ottobre 1944 al gennaio 1945 nelle file della Colonna Dusi di Giustizia e Libertà.

Elidio pelissero

(1924-2018)

Elidio Pelissero, nato a Chiomonte l’8 febbraio 1924, Partigiano Combattente della Divisione Autonoma Val Chisone, Brigata Monte Albergian, nome di battaglia Lidio. Presidente della Sezione ANPI di Chiomonte dal 1994 al 2014, poi Presidente onorario fino alla scomparsa avvenuta il 30 luglio 2018.

virgilio corallo

(1927-2018)

Virgilio Corallo, nome di battaglia "Cotebert", era salito giovanissimo sui monti per raggiungere le Brigate Autonome di Maggiorino Marcellin nell’estate del 1944, insieme al fratello maggiore Eraldo, nome di battaglia “Martedì”. Dopo lo sbandamento della Divisione Val Chisone del 10 agosto 1944, Virgilio e Eraldo si danno alla macchia insieme ad altri compagni e rifiutano di consegnarsi formando il primo nucleo della IV Divisione GL – Distaccamento “Franco Dusi”, costituito da Ada Gobetti e saranno le guide che accompagneranno la stessa Ada e il gruppo dirigente nelle spedizioni oltreconfine, attraverso il Passo dell’Orso, per raggiungere gli Alleati ai quali portare informazioni in cambio di armi. Così Ada Gobetti descrive Virgilio nel Diario Partigiano: “Giunse il più giovane dei Corallo, Virgilio, un bel ragazzo di sedici anni dallo splendido sviluppo fisico, coi capelli biondi e gli occhi azzurri che caratterizzano qui l’antica superstite razza celtica”. Una vita serena con il lavoro in ferrovia come capostazione e la famiglia, quella di Virgilio dopo la Liberazione, trascorsa nella sua Borgata Signols di Oulx negli anni tranquilli della pensione. Del periodo della Resistenza, raccontandosi in Io sono l’ultimo per le edizioni Einaudi, Virgilio ha lasciato scritto: “Di notte alle volte sogno. Ci sono quelle cose che non vanno via: dormire di notte con la paura, e tanti altri fatti. Mia moglie di quel periodo dice: - Io non voglio più ricordare -. Anche io, alle volte lo penso. Ma dopo ne parlo. Lo faccio per voi, perché dovete sapere, la gente che ha fegato, che cosa vuol dire” e di Ada scrive: “Per dire di gente che ha fegato, Ada Gobetti ne aveva per dieci”.

oreste albin

(1928-2016)

Oreste Albin, nasce a Bousson di Cesana Torinese il 6 marzo 1928 e muore a Torino l'11 luglio 2016. Partigiano della Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta. Catturato e condotto a Torino in Via Asti dove viene interrogato e poi alle Carceri le Nuove. È oggetto, insieme a Silvio Baccon di Chiomonte, di uno scambio di prigionieri con un soldato e con la salma del comandante tedeschi catturati nella Battaglia del Monte Triplex-Col Basset del 17 luglio 1944. A causa di un incidente sul lavoro rimarrà gravemente invalido.

Oreste Albin negli anni della Resistenza.

bruna martinetto 

(1923-2016)

Bruna Martinetto, nata a Meana il 12 marzo 1923 e deceduta a Chiomonte il 15 marzo 2016, moglie del chiomontino Massimino Baccon, Partigiano nella Divisione Autonoma Val Chisone - Brigata Monte Assietta caduto nella battaglia del Monte Triplex-Col Basset del 17 luglio 1944. Bruna si dedica all’attività di Staffetta partigiana con il nome di battaglia José, sia per la Divisione Autonoma Val Chisone in cui milita il marito Massimino, sia per la Divisione “Stellina” delle formazioni Giustizia e Libertà. Nel Dopoguerra Bruna ha ricevuto un attestato d'onore dal C.L.N. e nel 2016 le è stata conferita una medaglia dal Consiglio Regionale del Piemonte che non ha fatto in tempo a ritirare.

arturo allemand

(1921-2014)

Un protagonista e un testimone della lotta di Liberazione in Alta Valle Susa che è stato per oltre sessant'anni l'anima delle celebrazioni e delle commemorazioni al Col Basset in occasione dell'anniversario della battaglia tra le forze partigiane della Brigata Autonoma Val Chisone e Valle di Susa del 17 luglio 1944, combattuta tra il Monte Triplex e il Col Basset. In quell'occasione Arturo, catturato dai tedeschi, riuscì a porsi in salvo con una fuga rocambolesca riportando una ferita ad un braccio. Da allora, tutti gli anni fino al 2009 quando le gambe non glielo hanno più permesso, Arturo al Col Basset c'è sempre stato, a rinnovare il voto fatto in quel drammatico frangente e che ha concretizzato con un pilone votivo eretto in località la Parà, lungo la pista da sci n. 12 che scende dal Triplex a Sportinia. Lo ricordiamo commosso nel vedere la sua storia portata in scena dagli attori del Laboratorio Permanente di Ricerca Teatrale di Salbertrand dell'Associazione ArTeMuDa, nel 2007, con lo spettacolo Oltre l'eco. Lo ricordiamo due anni dopo, in un freddissimo mattino di luglio 2009, con una tormenta di neve che batteva il Colle, ad assistere alla Messa in ricordo dei compagni caduti. Ritto con la bandiera dell'ANPI, cianotico, intirizzito dal freddo, eppure irremovibile e forte come le rocce del Colle, tanto da chiedere agli attori di ArTeMuDa di fare comunque lo spettacolo Ritorno, nonostante le condizioni proibitive, e di cantare le canzoni della Resistenza, le sue canzoni, assistendovi con orgoglio e con la fierezza di chi, di fronte all'ingiustizia, settant'anni prima ha fatto la scelta giusta schierandosi dalla parte della ragione.

Nell’estate del 1944 Arturo Allemand di Jouvenceaux, frazione di Sauze d’Oulx, è partigiano della 1a Divisione Alpina Val Chisone, ai comandi di Maggiorino Marcellin. La sua è una delle tante storie raccolte e rielaborate per lo spettacolo del Laboratorio Permanente di Ricerca Teatrale e diventerà il racconto fatto in prima persona da uno degli attori durante la battaglia del Triplex-Col Basset.
«Il 17 luglio 1944 un centinaio circa di tedeschi, provenienti da Bardonecchia, attaccò di sorpresa, intorno alle tre del mattino, le nostre postazioni partigiane del Triplex. Un gruppo di partigiani (circa 7-8, io compreso) fu circondato e fatto prigioniero. Fummo disarmati e riempiti di botte, anche con il calcio dei fucili. Io riportai la frattura della spalla destra e altre contusioni; anche a distanza di tanti anni ne porto ancora le conseguenze e mi è stata riconosciuta l’invalidità di guerra. Malgrado le ferite ci caricarono di munizioni e ci obbligarono a portarle. L’avanzata dei tedeschi fu fermata dalle mitragliatrici del Fraiteve ed in seguito giunsero rinforzi dalla Val Chisone. Fu una giornata terribile, in mezzo al fuoco dei due nemici. Ad un certo momento mi venne la malinconia pensando ai miei genitori, a quanto avrebbero sofferto se non mi fossi salvato e una voce misteriosa mi suggerì di fuggire. Feci il segno della croce, guardai la cappella della Boursailles e, con uno scatto disperato, saltai giù per il Rio Nero. Per qualche centinaio di metri fui allo scoperto e facile bersaglio dei tedeschi, finché giunsi nel bosco. Lo attraversai e mi diressi verso Champlas. Lì giunsi al tramonto e il mattino successivo andai a Sestriere dove fui ricoverato nell’ospedaletto della Torre e curato dal prof. Bermond di Oulx. Pensavo amaramente ai miei amici partigiani che non erano riusciti a scappare.» (da A. Allemand, Il cippo della Boursailles tratto da «Vialattea Magazine», 2007, supplemento a «Alta e bella», n. 40, dic. 2007, p. 83)

Il Pilone votivo realizzato da Arturo a la Parà, nel luogo dove, condannato a scavarsi la fossa, riuscì a salvarsi la vita con una fuga rocambolesca.

primitivo arlaud (1925-2013)

Nato a Exilles (TO) il 12 agosto 1925. Partigiano della 41a Divisione Autonoma Val Chisone. Deceduto il 24 settembre 2013.

gildo simiand

(1920-2012)

Ermenegildo Simiand, nome di battaglia Gildo, nato a Fenils di Cesana Torinese l’11 novembre 1920 e deceduto a Oulx il 19 settembre 2012. Partigiano della Divisione Autonoma Val Chisone – Brigata Monte Assietta.

Gildo Simiand nel 1991 sul Genevris davanti alle croci di Mario Costa e Pietro Ploto.